Guardare al Futuro

Guardare al futuro

Ognuno di noi ha a cuore la propria salute ma le numerose vicissitudini della vita, incluse le inaspettate patologie, possono far abbandonare il percorso di cura verso se stessi e di consapevolezza del proprio benessere. A volte ciò può essere inconsapevolmente trasferito ai propri figli, per i quali si segue una dieta tradizionale, anziché ricercare una proposta aggiornata, che si fondi sulle più recenti pubblicazioni scientifiche e che rispetti la fisiologia pediatrica, risultando quindi preventiva. Un regalo importante, quindi, da offrire ai propri figli e a se stessi, per guardare al futuro con serenità, preoccupandosi del bene più prezioso: la salute.

 NutrireLaSalute® propone 4 percorsi articolati e trasversali per Guardare al futuro,
che prevedono opportunità di prevenzione ed attenzione quotidiane
attraverso consulenze nutrizionali e mediche.

1) Nutrizione al femminile

La vita di una Donna è contraddistinta da diversi eventi fisiologici che cadenzano le sue varie fasi di crescita e maturità e che possono essere accompagnati da lievi squilibri nutrizionali o disturbi più o meno persistenti, come ad esempio ciclo doloroso, irritabilità periodica oppure stipsi ricorrente.

Poter intervenire per ristabilire gli equilibri psico-fisico-emozionali è un desiderio di ogni Donna, seppure non sempre è facile trovare accoglienza ed approccio adeguati a soddisfare le personali esigenze di ognuna. Questo percorso pone in primo piano il sentire di ogni persona di sesso femminile, offrendo spazio per evidenziare i disagi psico-fisici percepiti, proponendo soluzioni e sostegno mirati, avvalendosi di professionalità specifiche, competenti nella gestione medico-nutrizionale al femminile.  

Il percorso si compone di consulenze nutrizionali e mediche per un periodo di durata variabile 3-6mesi; costo variabile in base alla personalizzazione del percorso che verrà deciso in prima visita; ecco un esempio di percorso da personalizzare, insieme ai professionisti (S. Bietolini, F. Mastrantonio, P. Arangio).

– anamnesi clinico-nutrizionale (questionari per la valutazione introito nutrienti, esami ematochimici, altri esami strumentali secondo parere medico)

– misurazione della composizione di massa corporea mediante bioimpedenziometria (AKERN)

– valutazione predisposizioni individuali mediante test genetici (sovrappeso, osteopenia/osteoporosi, iperomocisteinemia, stress ossidativo, detossificazione)

valutazione della salute delle cellule mediante fat profile

– valutazione e risoluzione di squilibri intestinali/colite/stipsi mediante gut screening, dieta e integrazioni probiotiche, omeopatiche e fitoterapiche

– interventi mirati a problematiche del ciclo mestruale e alla menopausa

– trattamenti di medicina rigenerativa e antiageing localizzati viso/corpo

– trattamenti di medicina estetica su adiposità localizzate

– alimentazione detossificante, equilibrata, finalizzata al recupero e al mantenimento del peso forma

– alimentazione preventiva verso patologie croniche, incluse quelle oncologiche di origine ormonale

2) Svezzamento fisiologico (a partire dai 6 mesi di età)

Nella società occidentale moderna, il cibo ha assunto una dimensione principalmente economica, sociale, mediatica, perdendo il suo reale significato, cioè nutrire il corpo, divenendo sinonimo di gusto, piacere, gratificazione, con l’obiettivo di soddisfare più la psiche che il corpo.

Questa modalità di considerare il cibo viene trasferita anche ai bambini sin dai primi anni di vita, quando sono ancora biologicamente lattanti, ovvero adatti a ricevere il latte della propria madre, che ha composizione, caratteristiche e proprietà nutrizionali ed extranutrizionali che non si trovano in nessun altro alimento esistente in natura.

Inoltre, viene spesso sottovalutato il delicatissimo momento dello svezzamento, e le moderne tendenze sono “dare tutto e subito”. Ma di fatto occorre ricordare che l’introduzione di alimenti diversi dal latte materno è incontrovertibilmente il primo momento della vita in cui qualcosa di totalmente estraneo al nostro corpo viene ingerito, digerito, assorbito; in altre parole lo facciamo entrare nel nostro corpo per diventare parte di noi. È uno dei momenti più importanti della vita di un individuo, in quanto nei primi 1000 giorni si concretizza un atto di fondamentale rilevanza in un’ottica di prevenzione a lungo termine: l’educazione precoce del sistema immunitario che inizia in utero e continua dopo la nascita, particolarmente nei primi due anni di vita.

La nutrizione è fonte di antigeni verso i quali il sistema immunitario deve divenire tollerante, fornisce fattori nutrizionali ed extranutrizionali che modulano la maturazione del sistema immunitario e la sua reattività, nonché fornisce fattori che influenzano il microbiota il quale a sua volta avrà un ruolo importante nella maturazione e regolazione della risposta immunitaria.

Attraverso tutti questi meccanismi la nutrizione nei primi 1000 giorni può influenzare la competenza immunitaria degli anni successivi, la capacità del sistema immunitario di sviluppare risposte adeguate alle infezioni, di sviluppare la tolleranza verso il self e verso antigeni ambientali ma anche di sviluppare disordini immunologici.

Quando si parla di svezzamento fisiologico il focus è su un’alimentazione che rispetti la fisiologia del bambino, adeguandosi ai LARN 2014 e non su una scelta etica, seppure lo svezzamento fisiologico consente il rispetto di animali e ambiente come nessun altro tipo di svezzamento permette.

Lo svezzamento fisiologico è da intendersi alimentazione complementare all’allattamento materno, qualora sia possibile, altrimenti sostituito da latte formulato a base di proteine vegetali, in quanto il latte (vaccino), per le sue caratteristiche bromatologiche è, e dovrebbe rimanere, un alimento peculiare della prima età e specie-specifico: ad ogni specie di mammiferi il proprio latte.

Le caratteristiche dello svezzamento fisiologico traggono il loro razionale scientifico dall’osservazione/valutazione delle modifiche delle seguenti variabili, in base agli alimenti assunti dal bambino:

– fisiologia evolutiva, fisica e psichica

– ritmo fisiologico neuro-ormonale del sistema orto e para-simpatico

– equilibrio acido-base

– ritmo metabolico circadiano anabolico-catabolico

– microbiota intestinale.

L’assunzione di un cibo non fisiologico (cioè non adatto alla fisiologia e alla biochimica di un organismo) diventa fonte di malattia se assunto in modo continuativo ed in quantità eccessiva, contribuendo alla sequenza ezio-patogenetica della malattia, rappresentata in una piramide concepita e realizzata dal pediatra Luciano Proietti.

i risultati di uno studio sulla valutazione della crescita a 12 mesi di bambini alimentati secondo lo svezzamento fisiologico sono stati presentati al convegno SIPEF (Società Italiana di Pediatria Funzionale), tenutosi a Milano a Spazio Nutrizione lo scorso maggio 2017.

I dati auxologici (peso e lunghezza) di 157 bambini sono stati confrontati con le tabelle auxologiche di crescita OMS, le quali costituiscono lo standard di riferimento internazionale per la crescita staturo-ponderale. Il campione si suddivide in 118 bimbi svezzati con alimentazione fisiologica, le cui mamme hanno seguito una dieta vegetariana o vegan in gravidanza e allattamento ed un controllo di 39 bimbi svezzati con alimentazione onnivora, le cui mamme hanno seguito una dieta onnivora/dieta mediterranea. Il confronto degli z-score a 6 e 12 mesi non ha permesso di osservare differenze statisticamente significative. In altre parole, la crescita staturo-ponderale dei bimbi svezzati con alimentazione fisiologica è perfettamente nella norma. Tuttavia, si nota che nel campione “fisiologico” a 12 mesi, alcuni bimbi risultano più lunghi rispetto al controllo e ai dati OMS, seppure ciò non costituisca una differenza statisticamente significativa. In sostanza, questi dati evidenziano esattamente l’opposto di quanto viene normalmente affermato da chi, è evidente, non segue bambini svezzati in maniera fisiologica e non convenzionale (Bietolini et al, 2017. Valutazione dati auxologici a 12 mesi in bambini svezzati con alimentazione fisiologica. Convegno SIPEF, Spazio Nutrizione, Milano, 9 maggio 2017).

 

Il percorso si compone di consulenze nutrizionali e mediche (S. Bietolini, M. Conte) nell’ambito del progetto Verde Futuro (link al sito www.verdefuturo.eu); durata fino ai 24 mesi; costo variabile in base alla personalizzazione del percorso che verrà deciso in prima visita.

Per informazioni più dettagliate sul percorso dello svezzamento fisiologico e della nutrizione nei primi 1000 giorni, consultare il testo “I primi 1000 giorni. Manuale di alimentazione naturale fisiologica, dal concepimento ai due anni”, autori Luciano Proietti, pediatra & Sabina Bietolini, nutrizionista, Macro Edizioni (link al sito di Macroedizioni sul ns libro).

– visita pediatrica (controllo stato di salute e parametri di crescita) a cadenza semestrale

– percorso nutrizionale strutturato secondo le esigenze nutrizionali e fisiologiche del lattante

– progressiva introduzione di circa 35 alimenti diversi, mediterranei e di stagione, entro i 12 mesi e 45 entro i 18 mesi di età

– assistenza nutrizionale continua attraverso una piattaforma dedicata al rapporto nutrizionista/genitori (link alla piattaforma)

– supporto alla crescita salutare con approccio omeopatico ed eventuali integrazioni

 

3) Medicina rigenerativa, antiageing

Lo scorrere degli anni lascia dei segni che possono dirsi essenziale espressione dei nostri ritmi di vita, delle nostre tensioni e preoccupazioni. In tale ottica, ritagliarsi spazio per prendersi cura degli effetti del tempo sul proprio corpo non è, come molti ritengono, un vuoto gesto di vanità, bensì può collocarsi, qualora le tecniche utilizzate non risultino in antitesi alla fisiognomica dell’individuo, come un gesto di supporto all’organismo nella sua quotidiana battaglia di emozioni, compiti da svolgere e doveri da ottemperare. Intervenire con la medicina antiageing consente all’organismo di recuperare energia, migliorare le proprie performance, intraprendere un percorso di rinnovamento i cui benefici si rifletteranno in ogni ambito di attività, a cominciare da quella interpersonale. L’utilizzo di prodotti omeopatici, 100% vegetali e macchinari di ultima generazione garantiscono sicurezza, tollerabilità ed efficacia senza effetti avversi.

Il percorso si compone di consulenze nutrizionali e mediche per un periodo di durata variabile 3-6mesi; costo variabile in base alla personalizzazione del percorso che verrà deciso in prima visita; ecco un esempio di percorso da personalizzare, insieme ai professionisti (S. Bietolini, F. Mastrantonio)

– anamnesi clinico-nutrizionale (questionari per la valutazione introito nutrienti, esami ematochimici, altri esami strumentali secondo parere medico).

– misurazione dei parametri antropometrici, quali: peso, altezza, indice di massa corporea (BMI), circonferenza vita, circonferenza fianchi e rapporto (WHR).

– misurazione della composizione di massa corporea mediante bioimpedenziometria (AKERN) e bilancia impedenziometrica (OMRON) per la valutazione della massa grassa viscerale.

– utilizzo di test strutturati per una valutazione qualitativa/funzionale della qualità della vita e delle predisposizioni individuali: test genetici, fat profile, gut screening

– trattamenti di medicina rigenerativa con prodotti privi di componenti animali

– nutrizione detossificante, antiossidante, antifiammatoria e preventiva

integrazioni fitoterapiche ed omeopatiche ad azione depurativa, drenante, rigenerante, chelante, antiossidante, ristrutturante

– sedute di shiatsu e/o riflessologia plantare e palmare su richiesta.

 

4) Nutrizione in Oncologia

L’intervento nutrizionale nelle persone affette da una patologia oncologica implica un approccio dinamico all’alimentazione per consentirne l’adattamento alle varie fasi della malattia, finalizzato ad ottimizzare la risposta dell’organismo e la qualità della vita, sia durante il trattamento chemio/radio-terapico che successivamente ad esso, in termini di aumento dell’efficacia della terapia che di riduzione di effetti collaterali e dei fattori di rischio per complicanze e/o recidive.

Studi epidemiologici hanno infatti dimostrato un aumento del rischio di vari tipi di tumore in relazione a sovrappeso, vita sedentaria, alimentazione tipicamente occidentale, basso consumo di verdure crude ed elevato di prodotti di origine animale, alti livelli sierici di ormoni sessuali.

Inoltre, non va certo tralasciato che la malnutrizione in oncologia, intesa come eccesso/difetto proteico-calorico, carenza di micronutrienti, eccesso di grassi saturi e zuccheri raffinati, scarsa varietà quotidiana di cibi, etc., è un problema ricorrente che va individuato precocemente e che è in genere dovuto a vari fattori: errate abitudini alimentari precedenti alla patologia, alterazioni della percezione del gusto, difficoltà di masticazione e di deglutizione, maldigestione, diarrea, depressione, ricerca di soddisfazione/consolazione attraverso cibi ad alta densità calorica.

L’intervento medico-nutrizionale è volto ad ottimizzare la risposta dell’individuo alla terapia, a limitare e contenere gli effetti collaterali della stessa, a ridurne durata e complicanze, a prevenire recidive, a migliorare la qualità della vita durante il percorso terapeutico. In particolare, l’approccio nutrizionale mira a prevenire carenze, anche subcliniche, che rappresentano nell’individuo affetto da patologia oncologica un segno prognostico negativo, avendo un impatto significativo sull’immunocompetenza umorale e cellulare, sulle funzioni tessutali e riparative, potendo anche aumentare la severità degli effetti collaterali a causa della minore capacità dell’organismo di tollerare/sostenere la terapia. In ogni fase del percorso terapeutico, quindi, l’intervento nutrizionale prevede un monitoraggio a intervalli regolari per valutare miglioramenti, difficoltà, compliance del paziente, nonché interferenze nel percorso nutrizionale causate da effetti collaterali legati ai farmaci e andamento dello stato nutrizionale per avere la possibilità di variare la prescrizione dietetica in rapporto alla risposta al trattamento.

Il percorso si compone di consulenze nutrizionali e mediche per un periodo di durata variabile a seconda del tipo di patologia e di trattamento farmacologico/radioterapico intrapreso; costo variabile in base alla personalizzazione del percorso che verrà deciso in prima visita; ecco un esempio di percorso da personalizzare, insieme ai professionisti (S. Bietolini, F. Mastrantonio)

– anamnesi clinico-nutrizionale (questionari per la valutazione introito nutrienti, esami ematochimici, altri esami strumentali secondo parere medico)

– misurazione dei parametri antropometrici, quali: peso, altezza, indice di massa corporea (BMI)

– misurazione della composizione di massa corporea mediante bioimpedenziometria (AKERN), a cadenza regolare

– percorso nutrizionale prechemio/radioterapia, durante e postchemio/radioterapico

– indicazioni nutrizionali finalizzate al recupero del peso forma e al suo mantenimento, all’equilibrio del microbiota intestinale, alla riattivazione del sistema immunitario, alla gestione dei disturbi indotti dai trattamenti in corso, al sostegno delle funzioni dell’organismo attraverso disintossicazione, depurazione, remineralizzazione, aumento della massa magra, regolarità intestinale, idratazione e riequilibrio dietetico acido-base

– possibilità di associare percorsi di riequilibrio psicoemozionale, tecniche di rilassamento attive e passive, integrazioni fitoterapiche e di supporto secondo i principi dell’oncologia integrata

– valutazione preliminare per avviare alla tipologia di attività fisica più consona alla situazione in corso.